Tradimenti, scontri, la fuga da Zalenia e la maledizione spezzata

Durante una missione per liberare Oblast, il mezzorco, i personaggi si infiltrano nella base della Guarnigione Pece. Qui Lurik si confronta con suo fratello Darian, che tenta di ucciderlo; la compagnia interviene in tempo per salvarlo. Nello scontro interviene anche Elira a dorso di un drago verde: viene sconfitta e catturata. Subito dopo, la città subisce un assalto da parte dei non morti: i personaggi si dirigono al quartiere di Oltremuro dove riescono a salvare Ines, Dada, Vargus e Irelian, prima di fuggire rocambolescamente da una Zalenia ormai perduta. 

Il gruppo si rifugia nei Fiordi Fesolati e, guidato da Lurik, raggiunge un bosco ai piedi dei monti dell’Artiglio dove trova Sayeh, chierica di Cronme, alla guida di un gruppo di esuli gitani cacciati dalla Guarnigione Pece. Qui, per spezzare la maledizione di Mirage creata da Zalun, la compagnia partecipa a un rituale che richiede il sacrificio di ricordi e segreti profondi, ognuno dei quali trasforma i personaggi e i loro legami in modi irreversibili. Finneas è il primo ad avanzare. Sceglie di dimenticare Matt e Finghin, due figure che hanno segnato il suo passato. Non spiega molto, ma il suo sguardo dice tutto, si tratta del fratello e del nipote e per salvarli un tempo è venuto meno anche al suo impegno verso la Compagnia delle Girovaghe. Quando il rito consuma i loro nomi, è come se una parte della sua anima si svuotasse. Il ricordo svanisce, e con esso il legame emotivo, lasciando un senso di pace amara e irreversibile. Alcor, con voce roca, rivela il proprio fallimento come padre. Parla degli errori, della lontananza, del rimorso per aver abbandonato la figlia dopo la morte della moglie. In quel momento, mentre Elira dorme poco distante, una visione la raggiunge: vede il padre com’era, giovane, ferito, spaesato. Comprende il suo dolore, lo accoglie… e lo perdona. Senza parole, nel silenzio del sogno. Althea racconta di Camilla, gitana del Sil Drom custode di molti segreti, che avrebbe dovuto proteggere da Tormaq e dall'Assemblea delle'Eterno patto per sdebitarsi con la donna che gli aveva dato la possibilità di unirsi alla carovana di zingari consentendole di creare una connessione con lo spirito delle Girovaghe stesse. Non ci riesce Camilla viene uccisa da Tormaq che ne sugge i segreti scoprendo l'ubicazione delle Cittadelle Senza Sole e il Sil Drom viene massacrato in un'imboscata notturna dalla Guarnigione Pece. Il peso del fallimento la consuma da anni, ma ora lo affida al rito, come una confessione nel vento. Il dolore non sparisce, ma trova una forma nuova, condivisa. Crescelyn, con le mani tremanti, sacrifica il suo passato draconico. Rinuncia al sangue che le ha dato potere e identità. Nel vuoto che si crea, Cronme le tende la mano: la accoglie come figlia devota e le dona nuovi poteri, diversi ma sacri. Della sua stirpe draconica rimangono solo tracce, ombre lontane di ciò che era. Mirage, in silenzio, porge il ricordo di Cescara, la sua amata, morta all’inizio del loro viaggio. È un gesto crudele e necessario. Quando la memoria si dissolve, anche l’amore si perde. Rimane un senso di assenza, un vuoto privo di nome o volto. Infine, Eldenaax rivela un segreto che lo tormenta: ha dato la spada a Ciancius, sapendo che in essa c’era qualcosa di oscuro. Non l’ha fermato, e ora sa che Ciancius è soggiogato dal potere della lama. Condivide il peso della colpa, sapendo che forse è già troppo tardi.

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