Il sogno di Crescelyn

La brezza che senti è quella che ti ha accarezzata fin da bambina e la ricordi sulla tua pelle prima ancora del calore delle fiamme. Questo vento spazza dolci e verdi colline, in lontananza le montagne e nel cielo un drago ormai lontano che si perde nel cielo.

E’ casa tua, è dove sei cresciuta. Dietro di te si erge un imponente edificio di pietra, proprio sulla cima di una collina. Sei seduta poco lontano dal grande portone d’ingresso del monastero. Questo è il tuo sogno, questo è il luogo dove ti rifugi quando riposi e cerchi la pace.

Senti il rumore del portone di legno che si apre alle tue spalle e ti volti, con calma, aspettandoti un volto conosciuto che venga a richiamarti all’interno. Il sole cala e già alcune stelle, quelle più luminose, iniziano a brillare nel cielo. Acate sorge ad est con la sua falce crescente. I colori del crepuscolo sono i più vividi che tu abbia mai visto, immersi nella luce che cambia segnando il passaggio dal giorno alla notte.

Ma il volto e la figura che esce dal monastero non ti è familiare. Un mezzelfo dai capelli rossi e gli abiti blu si avvicina a te e lentamente, ti si siede accanto. Ti guarda, per un attimo triste, e poi sorride.

“E’ un bel posto in cui riposare e in cui tornare. Io spero che un giorno tu possa farlo davvero. Ci sono ancora tante cose che ciascuno di noi deve capire. Io ho capito che questa storia, la mia e quella dei miei compagni, ora è anche vostra. È anche tua. Te l’abbiamo consegnata maldestramente ma il destino ha voluto che fosse così. Noi abbiamo fatto delle scelte, come altri prima di noi ne hanno fatte altre, cambiando il corso degli eventi. Avevamo le nostre ragioni e anche noi siamo stati ingannati. Ma ciò che ci ha spinti ad agire è sempre stato l’amore: per questo mondo che anche se corrotto merita un domani, merita la possibilità di poter trovare un suo Equilibrio. E adesso è il tempo perché tu ti renda conto che le scelte che hai fatto e che farai cambieranno non solo la tua vita ma anche quella di molte altre persone. Siamo legati, Crescelyn, questo ormai è fatto, e siamo la stessa cosa”.

Seiros poggia la sua mano sulla tua spalla e dal vostro contatto un leggera luce si accende illuminando i vostri volti. Poi, spostando lo sguardo, il mezzelfo osserva il drago che si allontana volando dietro le montagne.

“Qualcosa hai perso e qualcosa hai guadagnato. Conosco l’incertezza di dover scoprire ciò che si cela dentro di te, ma abbia fiducia, prima di tutto in te stessa. Solo così riuscirai a sopportare il peso della responsabilità che da adesso avrai”.

“Il coraggio non è sempre questo” e parlando il mezzelfo schiocca le dita dalla cui punta si genera una piccola fiamma, “ma spesso è soprattutto questo” e porgendoti il palmo dell’altra mano ti mostra quella che sembra una piccola stella in miniatura che fluttua tra le sue dita.

“Le persone come noi sono fatte di fuoco e di luce. Possono distruggere e guarire. Ma tu non sarai sola”.

D’improvviso il cielo si fa scuro, come che la notte abbia preso il sopravvento in un tempo troppo veloce. Le stelle che brillavano si spengono, solo la luce tra le mani del mezzelfo resta accesa. Te la consegna, facendola fluttuare attorno alle tue dita. Il suo volto ora sembra preoccupato mentre osserva le tenebre. Torna a guardarti, ora con una profonda serietà.

“Per te è tempo di svegliarti. Per te è tempo di scegliere”.

Tutto si spegne per un attimo. Riapri gli occhi, sei stesa su un prato umido. E’ notte e accanto a te c’è un pozzo di pietra, a fianco a te i tuoi compagni. 

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